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LA SINDROME DELLA BELLA E LA BESTIA

LA SINDROME DELLA BELLA E LA BESTIA

“C’era una volta”… bastano queste tre paroline magiche affinché la nostra mente inizi a viaggiare e sognare. Abbiamo passato gli anni in cui le nostre menti venivano definite delle spugne ad imprimerci nella testa che per ogni principessa esiste un principe che le regalerà il più bello dei finali: il vissero felici e contenti. Naturalmente abbiamo imparato tutti a nostre spese che anche il miglior lieto fine può non essere eterno ma, nonostante questo, quello che siamo disposte a fare per ottenerlo è a dir poco disarmante.

Adesso non so se sia una mera coincidenza o se fosse un vero e proprio esperimento sociale di quel "sadico" di Disney, fatto sta che ognuna di noi ha involontariamente preso le sembianze di una delle nostre eroine.

Voglio iniziare dall’esempio forse più comune: la Sindrome della Bella e la Bestia.

Per quanto mi riguarda, già da bambina ogni volta che lo vedevo facevo gli incubi, e tuttora li faccio ogni volta che una mia amica affetta da questa sindrome mi racconta la sua storia.

Riassumendo: c’era una volta un principe ribelle ed egoista appena 21enne che viene trasformato da una fata, in un mostro con tanto di zanne e lungo pelo fluente a causa della sua indole (non so perché ma a me a ripensarci ora viene in mente il Principe Harry ai tempi d’oro che al rientro da una delle sue serate tra alcool e donne lascive viene trasformato dalla dolce nonnina in un enorme jedi dal pelo fulvo). Naturalmente l’unico modo per ritornare ad essere avvenente è quello di farsi amare da una fanciulla.

Viene da pensare che appena arriverà una donna a portata di “zampa” cercherà di corteggiarla per farla innamorare di lui. Invece no, assolutamente no. Perché il famoso teorema “ Prendi una donna e trattala male” era ben noto già all’ora. Belle, neanche a dirvelo, viene subito attratta da questo suo lato oscuro. E ci riesce alla fine, la fanciulla vince le tenebre dell’orrido principe bestiale e lo fa innamorare di lei, innamorandosene a sua volta.

E fu così che il seme della follia si insinuò nella nostra mente. Piano piano. Non ve ne siete nemmeno rese conto.

Ora vi sembra tutto normale, anzi quasi romantico: vi circondate di presunti “principi“ che vi ignorano, che vi cercano solo quando non hanno niente di meglio da fare, vi dicono che non sono pronti per una relazione ma che ci tengono molto a voi… E voi lì a desiderarli più che mai. Più si rendono indisponibili, più vi rispondono con tono di sufficienza, più vi fanno sentire delle nullità e più li amate. Anzi pensate di amarli. Perché l’amore, quello vero, è un’altra cosa.

Vi supplico: non cedete all’abile piano Disney, probabilmente finanziato da qualche ricca setta di uomini “brutti e stronzi”.

Si desidera tanto qualcosa che non si può avere perché ha vita solo nella nostra testa. È solo lì quindi, che prende realmente forma. Ed è così che diviene perfetto. Sono solo delle nostre proiezioni di ciò che potrebbe essere. Ma la realtà è un’altra cosa. Quasi sempre poi, se si riesce ad ottenere quello che si vuole ( dopo mesi o anni di lotte e parecchie pastiglie per il mal di stomaco) si rimane talmente deluse che ci si chiede perché mai si è perso tutto quel tempo con uomini di così poco valore.

Con questo non voglio dire che non ci siano uomini che hanno solo bisogno di trovare la donna giusta per far uscire la loro virtù. Perché esistono. Ma dovrebbe succedere in modo del tutto naturale. Quindi se stai ancora combattendo le cose sono due: o lui non è quello giusto o non c’è un bel niente da tirare fuori!

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